Friday, November 26, 2021

Di Salinger e delle stradine sterrate (ovvero, Holden non passa mai in TV)

 

 

Talvolta mi chiedo quali e quanti siano questi indomiti lettori che, in virtù di un incoercibile riflesso pavloviano, scalpitano per invadere le librerie ogni qualvolta l'intellettuale, l'opinionista, il giornalista, la diva, l'attore, il cantante, il politico e il presenzialista di turno si presentano in un programma brandendo il proprio immancabile parto letterario, quasi fosse ormai una marca da bollo da apporre sulla loro mediatica notorietà.
A giudicare dalla pochezza tematica e le (im)proprietà lessicali e grammaticali di certi post e commenti, dall'insofferenza di alcuni a sfogliare persino un depliant, dall'involuzione linguistica e psichica di taluni influencer (a volte autori di libri a loro insaputa), c'è anche da chiedersi se alla fine l'effetto non sia quello d'indurre a degradare la già bistrattata lettura ad un accessorio cosmetico non più valido di una custodia per smartphone.
E ogni volta che in TV appaiono questi autoproclamati "scrivani fiorentini" ansiosi di veder riprodotte le proprie fattezze anche su una quarta di copertina, penso a Salinger che per tutta la vita rifiutò di farsi fotografare e, con la complicità del vicino, rifuggì la stampa e i fan dirottandoli verso indirizzi sbagliati e stradine sterrate.
Un Libro è un organo che continua a pulsare dopo l'espianto, che gronda sangue e pus e lascia tracce indelebili sulle dita di chi lo apre.
E, soprattutto, non andrebbe stampato e letto solo perchè conosciamo già l'indirizzo dell'autore.